San Cesareo - Guida Turistica

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 Direttamente collegati all'esistenza nella zona di una villa Imperiale appartenuta a Massenzio potrebbero essere riconducibili i resti di un grande edificio a pianta centrale, rettilineo all'esterno e circolare all'interno, di cui rimane oggi solo un angolo per un'altezza di m. 15. La struttura identificata con un ninfeo, presenta un nucleo in cementizio con paramento in opera vittata di tufo; sono visibili i resti di una ghiera di un arco, costituente l'ingresso. La copertura, non più conservata, doveva essere costituita da una volta a vela con soffitto a cassettoni. L' edificio è databile al IV sec. d.C. Sul versante orientale della collina della Villa Rospigliosi, poco distante dal ninfeo, sono visibili, tra la vegetazione, i resti di una cisterna costituita da tre ambienti rettangolari realizzati in opera laterizia e coperti con volta a botte, databili al II sec. d.C.. Nello spazio tra la cisterna ed il ninfeo, durante i lavori per la costruzione della bretella autostradale Fiano-San Cesareo, sono stati rinvenuti i resti di un impianto termale databile all'inizio del II sec. d.C.. La parte principale del complesso, realizzata in opera laterizia, è costituita da un ambiente rettangolare con due esedre semicircolari sui lati corti che conserva i resti di una pavimentazione inferiore in cotto su cui poggiano delle suspensurae, mentre nulla resta della pavimentazione superiore.Collegato a questo è un ambiente esagonale con analoga pavimentazione cui si affiancano altre due stanze. Il complesso termale presenta strette analogie planimetriche con le piccole terme di Villa Adriana a Tivoli e come queste dovevano essere riservate ad una ristretta cerchia quale doveva essere la corte imperiale. Sicuramente quindi la Villa attribuita a Massenzio, ebbe origine almeno a partire dalla fine del I inizi del II sec. d.C...
  Dell'antico Castello dei Colonna oggi restano in località Torraccio i ruderi di una torre di avvistamento databile all'XI - XII sec. d.C.. Questa è ubicata a sud del tracciato moderno della via Casilina, all'altezza del km. 30, dove passava, come ancora oggi, la strada per Zagarolo e Palestrina.
  Da vedere il duomo, palazzo Barberini e il museo nazionale prenestino, che conserva un ex voto di Silla, il mosaico dell'inondazione del Nilo. Da Castel San Pietro Romano si raggiunge Capanica Prenestina (915 metri sul livello del mare) e Guadagnolo (1220 metri di altitudine).
  A Capranica Prenestina c'è una bella parrocchiale cinquecentesca con una straordinaria cupola; a meno di due chilometri da Guadagnolo c'è il santuario della Mentorella. Continuando per Rocca di Cave, Cave, Genazzano, Piglio si prosegue fino ad Arcinazzo, verso i magnifici altipiani (ottime castagne: ogni primo di novembre si tiene la sagra del marrone.
 A Genazzano sono da vedere il castello Colonna e la casa Apolloni; a luglio si tiene una famosa infiorata e la sagra delle scifelle, vassoi di legno da portata, alcuni molto belli.
 Subiaco è legata al nome di San Benedetto con i suggestivi monasteri di Santa Scolastica e di San Benedetto. Sorgono in due posizioni ben diverse ma ugualmente straordinarie: a mezza costa il primo, su una roccia a strapiombo il secondo. Siamo vicini all'Aniene, ai confini del Parco dei Monti Simbruini, diviso tra Lazio e Abruzzo.